«L’Istria non si tocca, inammissibili accorpamenti con altre Regioni»

Scritto da «La Voce del Popolo», 14/07/14
lunedì 14 luglio 2014

La DDI non rinuncia alla ricetta vincente, che ha fatto dell’Istria negli ultimi vent’anni e passa una Regione modello, anche a livelli europei. “Multiculturalità, antifascismo, regionalizzazione e convivenza” sono i pilastri della società istriana e sono i valori fondamentali della Dieta democratica istriana che continuerà ad adoperarsi per l’affermazione di un’Istria tollerante e aperta nonché economicamente sviluppata. E naturalmente proseguirà la battaglia per un più marcato autogoverno regionale della penisola. È questo in estrema sintesi il messaggio del Congresso della DDI svoltosi sabato scorso a Pisino.

NEL SEGNO DELL’EUROPA
Si è svolto all’insegna dell’Europa questo 26. esimo Congresso dietino che ha portato a Pisino 211 dei 270 delegati che rappresentano la formazione politica che ormai da più di un ventennio regna nella penisola istriana. Ed è stato indubbiamente il leader storico, e oggi europarlamentare Ivan Nino Jakov?i?, fino ad un anno fa a capo del partito e della regione, il relatore più applaudito. Entrato al Parlamento di Bruxelles alle ultime elezioni europee Jakov?i? ha ribadito l’orientamento europeista dei regionalisti istriani. “L’Istria è stata riconosciuta dall’Europa fin dai primi anni ‘90”, ha detto riferendosi all’adesione della Regione in alcune importanti associazioni ancor prima che la Croazia avviasse il suo percorso europeo. “Proprio perciò – ha proseguito – quella mia in Europa è stata e continuerà ad essere una voce per l’Istria e per tutta la sua gente”. Di Europa ha parlato pure l’attuale presidente della Dieta e sindaco di Pola, Boris Mileti?, il quale ha ricordato i vantaggi e le occasioni che vanno colte e sfruttate, specie quelle derivanti dai fondi europei che possono assicurare un futuro migliore alla penisola. Pure in questo contesto l’Istria primeggia ed è all’avanguardia in Croazia: progetti per 570 milioni di kune sono stati realizzati lo scorso anno e attualmente sono in fase si attuazione una cinquantina di iniziative.

LA DDI PIÙ FORTE CHE MAI
Richiamandosi allo status di “europartito”, ottenuto grazie al seggio conquistato da Jakov?i? al Parlamento di Strasburgo, Mileti? ha dichiarato che la Dieta non è mai stata così forte. “La nostra forza – ha aggiunto – sono i nostri tesserati e il loro irrefrenabile desiderio di contribuire allo sviluppo e al successo dell’Istria”. Dell’importanza del seggio conquistato all’europarlamento dalla DDI ha parlato pure il ministro del Turismo, Darko Lorencin. “Sono certo che sapremo sfruttare al massimo i vantaggi derivanti dal fatto di far parte della più importante istituzione europea e che saremo in grado, assieme al nostro eurodeputato, di promuovere gli interessi, i bisogni e i progetti della nostra regione”, ha osservato il ministro del Turismo.

DECENTRAMENTO DEI POTERI
Il vicepresidente della Dieta e presidente della Regione Istriana, Valter Flego, si è soffermato, invece, sui temi legati al possibile riassetto amministrativo-territoriale della Croazia. “Continueremo ad adoperarci per un decentramento dei poteri e non permetteremo nuovi assetti territoriali”, ha ribadito Flego con un messaggio diretto e inequivocabile al governo di Zagabria e alla coalizione Kukuriku, alla quale la DDI partecipa assieme all’SDP, all’HNS e all’HSU. “La nostra Regione non si tocca e gli scenari di accorparla a quella Litoraneo-montana o ad altre ancora sono inammissibili” ha concluso Flego.

IMBOCCATA LA STRADA SBAGLIATA
Flego si è soffermato pure sulle ragioni che hanno fatto perdere popolarità al governo. “Il calo di popolarità del governo – ha rilevato – è un chiaro segnale del fatto che è stata imboccata la strada sbagliata e che non sono state soddisfatte le aspettative dei cittadini. Questa coalizione deve iniziare a cambiare il futuro e promuovere riforme concrete e sostanziali. E deve farlo in fretta”, ha detto ancora lo zupano Valter Flego, indicando l’importanza degli investimenti per la ripresa economica e l’uscita dalla lunga fase di crisi.