Sepolture di guerra: iniziati gli scavi a Castua

Era nell’aria, s’era intuito a maggio, alla tradizionale messa organizzata a Castua per ricordare i fiumani sepolti in una fossa comune non lontano dalla cittadina sul colle. “Siamo pronti” aveva incalzato il parroco, don Jurkovic, “si dia inizio ai lavori”.

Ed ecco la notizia giungere dalla Società di Studi Fiumani, da sempre impegnata nell’opera di riesumazione delle vittime del 4 maggio, che segnala un comunicato apparso ieri sul sito del Ministero della difesa. Onorcaduti si è mosso nell’ambito degli accordi presi in merito dai governi italiano e croato. Ed ecco il testo:

“Su segnalazione al tavolo di governo della FederEsuli  per le sepolture di guerra  da ieri, 5 luglio 2018, sono iniziati gli scavi a Castua (Kastav- CROAZIA) da parte di Onorcaduti. Una ricerca di Amleto Ballarini (già Presidente della Società di Studi Fiumani) iniziata tanti anni fa oggi è la base della scoperta della Fossa dei caduti italiani”.

Preso atto della notizia “La Società di Studi Fiumani presieduta oggi dal prof. Giovanni Stelli (Segretario Generale dr. Marino Micich) rivolge un ringraziamento particolare al Presidente della FederEsuli Antonio Ballarin, al Gen. Elio Ricciardi per aver perorato in questi ultimi anni la riesumazione dei caduti italiani nella Fossa di Castua. Ringraziamenti sono dovuti anche al Console Generale d’Italia Paolo Palminteri, a Onorcaduti, al parroco croato don Franjo Jurcevic, allo storico Mihael Sobolevski, ai dirigenti del Libero Comune di Fiume in esilio Guido Brazzoduro, Mario Stalzer, Laura Calci che in tanti anni hanno partecipato alla messe in suffragio come anche ai dirigenti passati e presenti della Comunità degli italiani di Fiume, all’Unione Italiana, all’Edit per la vicinanza e condivisione di tale iniziativa”.

Va aggiunto che in questi anni anche la Sezione di Fiume della Lage nazionale di Trieste, con il compianto Cav. Aldo Secco, e poi con Elda Sorci che gli è succeduta nella presidenza, s’era affiancata agli altri soggetti nel perorare la comune causa e giungere alla riesumazione delle vittime alle quali si intende dare, finalmente, degna sepoltura.

La Voce di Fiume, 6 luglio 2018