Balcani, Commissione UE: no a monitoraggi post-adesione

Scritto da ANSAmed, 27/03/12
martedì 27 marzo 2012
BRUXELLES – La Commissione UE non pensa di applicare meccanismi di monitoraggio post-adesione per la Croazia e i paesi candidati a diventare membri dell’UE. Lo ha spiegato il direttore della DG allargamento, Stefano Sannino, nel corso di un’audizione in commissione esteri al Parlamento europeo. Secondo Sannino «il processo ora è più complesso e difficile rispetto al passato, più profondo: significa preparare i paesi alla piena responsabilità dell’adesione». L’idea quindi è quella di non ripetere esperienze come quella avvenuta con Bulgaria e Romania dopo il loro ingresso nell’UE, due paesi che ancora oggi devono ottenere l’ingresso nell’area di Schengen.
«Non abbiamo bisogno di fare controlli successivi all’adesione – ha aggiunto il direttore della DG allargamento – se abbiamo un buon processo di adesione: questo è quello a cui lavoriamo».
Sannino ha sottolineato come in questo momento sia importante mantenere lo slancio del processo, prima con la Croazia, poi con la candidatura della Serbia e poi con il prossimo avvio dei negoziati con il Montenegro. La Commissione europea sta cercando di diventare un “partner” dei paesi candidati che fornisce assistenza «in qualsiasi fase del processo di allargamento», con un approccio che oggi è «disegnato su misura» dei diversi stati. Allo stesso tempo è importante che l’Ue mantenga la sua credibilità e rispetti gli impegni presi. «Come Commissione Ue – ha concluso Sannino – rimarremo vigili sul fatto che la parola data verrà mantenuta» e che quindi ai risultati seguano le decisioni politiche, perché «alla fine, l’allargamento rimane un progetto politico: questo è il punto».