Croazia/Serbia, battaglia di cifre sui fatti del 1995

Scritto da «La Voce del Popolo», 28/04/11
ZAGABRIA – La sentenza di primo grado del Tribunale dell’Aja nei confronti dei generali Ante Gotovina e Mladen Marka? ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica in Croazia la questione dei crimini che sarebbero stati commessi a margine dell’operazione militare “Tempesta” contro i ribelli serbi della cosiddetta “Krajina”. La Procura di Stato ha puntualizzato che per i reati compiuti durante e dopo l’offensiva dell’estate del 1995 sono stati sottoposti a processo 3.728 sospettati, mentre sono state condannate 2.380 persone. Fra i processati c’erano 395 appartenenti alle forze armate croate. La pubblica accusa ha ricordato che nella seconda metà del 1995 sono state sporte numerose denunce in particolare per reati contro il patrimonio, ovvero incendi e saccheggi, ma anche per omicidi e in numero minore per crimini di guerra. Secondo la Procura è stato appurato l’omicidio di 47 persone: per l’uccisione di 21 di queste sono state processate 33 persone. Non si è riusciti a risalire agli assassini di 26 vittime.
VITTIME Il Comitato croato di Helsinki per i diritti dell’uomo (HHO) ha negato però l’attendibilità dei dati forniti dalla Procura di Stato e ha sostenuto che nessuno è stato condannato per i crimini commessi nei confronti dei serbi dopo l’operazione “Tempesta”. I responsabili dell’HHO non accettano la spiegazione della Procura, stando alla quale non sarebbero attendibili i dati del Comitato di Helsinki relativi a 677 omicidi, in quanto in questa cifra sarebbero incluse sia le vittime dei combattimenti, sia le vittime di crimini di guerra e omicidi. Secondo l’HHO, nella lista messa a punto da questa organizzazione vi sarebbero esclusivamente vittime civili, uccise dopo la conclusione ufficiale delle operazioni belliche.
INCENDI Il Comitato croato di Helsinki per i diritti dell’uomo ricorda inoltre di aver appurato che nei territori liberati sono stati incendiati, distrutti o gravemente danneggiati 20mila impianti. Tutto questo, sempre secondo l’HHO, lascia ritenere che fosse stato messo in atto un piano di distruzione sistematica con l’obiettivo di impedire il rientro della popolazione civile.
UCCISIONE DI DISABILI L’attenzione in questi giorni è focalizzata anche sull’uccisione di dieci disabili mentali e di una coppia (marito e moglie) a Dvor na Uni, vicino al confine con la Bosnia ed Erzegovina, proprio nel periodo dell’operazione “Tempesta”, l’8 agosto del 1995. La Procura di Sisak ha avviato un’inchiesta sulla vicenda, dopo la testimonianza sull’accaduto da parte di un militare danese delle forze di pace dell’ONU. Si sospetta che gli assassini siano stati degli appartenenti alle formazioni paramilitari serbe in ritirata. Un’indagine sui crimini a Dvor na Uni è stata aperta anche dalla Procura della Serbia per i crimini di guerra.
TRASFERIMENTI DI CIVILI I leader dell’associazione dei veterani della Guardia nazionale hanno chiesto ieri alla Procura di Stato di aprire un’inchiesta per appurare la verità in merito al “trasferimento dei civili” dalle zone della Croazia che una volta erano sotto occupazione. In tal maniera si aiuterebbe il prosieguo del procedimento penale contro i generali Ante Gotovina e Mladen Marka?, contribuendo anche a smontare la tesi sull’”associazione per delinquere finalizzata alla pulizia etnica”. Nella conferenza stampa che si è tenuta a Spalato, Ivica Toli?, presidente dell’associazione, ha sottolineato che «le forze militari e di polizia impegnate nella “Tempesta” non sono mai venute in contatto con i civili in quel territorio occupato, bensì già prima che vi giungessero qualcuno aveva provveduto al trasferimento dei civili da qualche altra parte».
COSTITUIRE UNA TASK FORCE Toli? ha sostenuto che probabilmente «la leadership terrorista della ‘krajina serba’ ha costretto a un certo punto i cittadini croati ad abbandonare il territorio». L’associazione dei reduci vuole che le istituzioni formino un gruppo di lavoro il cui compito sia di stilare una strategia per agire legalmente nei confronti del Tribunale dell’Aja. Tale task force dovrebbe essere costituita da rappresentanti dei veterani di guerra, del ministero degli Interni, del sistema giudiziario, della Procura di Stato e delle istituzioni incaricate della sicurezza nazionale, come pure da alcuni legali indipendenti. Toli? non ha negato che dei crimini siano stati commessi, «ma i generali né li hanno perpetrati né li hanno ordinati».