La Croazia in Schengen per la continuità territoriale

C’era una certa attesa, non solo tra i nostri connazionali, per i risultati del voto per la Presidenza dell’Unione degli italiani dell’Istria e di Fiume che si sono svolte domenica 26 giugno. Come è noto questa è la principale organizzazione degli italiani in Slovenia e Croazia attiva già dal 1944 durante la Seconda guerra mondiale e poi in Jugoslavia e in seguito dopo il 1991 nelle due repubbliche indipendenti. Essa non comprende ancora la piccola comunità italiana del Montenegro che comunque è in fase di adesione.

L’attesa era determinata dal fatto dell’ennesima sfida tra i due candidati Felice Ziza e Maurizio Tremul. Ziza era risultato vincitore nella recenti elezioni politiche slovene per il seggio spettante di diritto alla minoranza italiana. In questa occasione invece Tremul lo ha superato (ha ottenuto il 55% dei consensi) venendo quindi riconfermato ala guida dell’Unione. Per Tremu è il secondo mandato consecutivo (il terzo nel computo generale). Quello che però preoccupa di più è la disaffezione al voto dei nostri connazionali essendosi recati alle urne solo il 16% degli aventi diritto.

Tremul ha vinto soprattutto nei piccoli centri in Croazia dove ha distanziato parecchio il suo avversario. Dopo la proclamazione del risultato il rinnovato Presidente si è detto convinto che solo un’azione unitaria all’interno dell’organizzazione potrà essere in grado di raggiungere quei risultati che permettano l’adeguato tutela della popolazione di lingua italiana rafforzando  la presenza scolastica e culturale.

Da qualche anno un’aria nuova si respira tra l’Unione e le associazioni di esuli istriano dalmati rispetto alla contrapposizione passata. In ciò ha avuto la sua importanza, oltre all’appartenenza comune nell’Unione Europea, il fatto che Slovenia e Croazia abbiano portato avanti la politica degli indennizzi per coloro, esuli, che avevano lasciato proprietà e terreni successivamente nazionalizzati dal regime titino.

L’entrata della Croazia in Schengen permetterà di realizzare una delle battaglie storiche dell’Unione degli italiani dell’Istria e di Fiume e cioè quella della continuità  territoriale  della nostra comunità senza problemi di fermate si confini. Un risultato storico  per la difesa dell’ identità culturale e sociale dei nostri connazionali. Il compito di Maurizio Tremul e del Presidente della giunta esecutiva dell’Unione Marin Corva (anche lui riconfermato) sarà anche quello di fare crescere una nuova dirigenza giovane  che porti entusiasmo e energia operativa.

I cospicui finanziamenti provenienti dallo Stato italiano dovranno essere utilizzati rafforzando i legami di storia e di cultura nello spirito di una convivenza pacifica e operativa  con i cittadini sloveni e croati  ormai parte integrante della comune Unione Europea.  Gli steccati e le divisioni del passato  sembrano ormai definitivamente superati come hanno ampiamente dimostrato i recenti incontri del nostro Presidente della Repubblica Mattarella con i Capi di Stato di Slovenia e Croazia e i significativi riconoscimenti e omaggi alle vittime degli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale che martoriarono questi territori.

Alessandro Perelli
Fonte: Avanti! – 07/07/2022