La Slovenia: «Il rigassificatore è inaccettabile»

Scritto da «Il Piccolo», 01/09/09

Il progetto per la costruzione del terminal rigassificatore di Zaule, dal punto di vista dell’impatto ambientale transfrontaliero, per la Slovenia è inaccettabile. È la posizione espressa ieri dalla Commissione interministeriale slovena per i rigassificatori ed è la posizione che il governo sloveno – se accetterà il giudizio della Commissione – confermerà giovedì e presenterà ufficialmente all’incontro italo-sloveno in programma il 9 settembre a Lubiana.
Al ministro dell’Ambiente Karl Erjavec si suggerisce inoltre di inviare immediatamente una lettera all’omologa italiana Stefania Prestigiacomo per chiedere spiegazioni rleative alle accuse degli ambientalisti di Alpe Adria Green sui documenti per il progetto presentati da Gas Natural. Nel comunicare le conclusioni cui è giunta la commissione, il suo presidente – il sottosegretario all’Ambiente Zoran Kus – ha ribadito che nel progetto del rigassificatore di Zaule non è stato tenuto conto delle osservazioni di Lubiana sull’impatto ambientale e che il progetto non è stato preparato in armonia con il memorandum italo-sloveno sottoscritto nel settembre 2008, con il quale i due governi si erano impegnati a una valutazione congiunta dei rischi ambientali per tutti gli impianti di questo tipo nell’area dell’Alto adriatico e in particolare del golfo di Trieste. A giudizio della commissione interministeriale slovena, inoltre, la documentazione italiana e il giudizio sull’impatto ambientale non possono essere considerati completi in quanto manca la parte relativa al gasdotto che dovrebbe collegare il terminal di Zaule alla rete nazionale. Per la Slovenia – ha ribadito ieri la Commissione – è inaccettabile anche un eventuale terminal off-shore, per cui dalla documentazione italiana andrebbero cancellati tutti i riferimenti a questo impianto, da bocciare definitivamente.

Nella lettera alla Prestigiacomo, oltre a chiedere chiarimenti sulla presunta falsificazione degli studi sull’impatto ambientale presentati da Gas Natural – denunciata da Aag – la commissione suggerisce a Erjavec di chiedere tutta la documentazione mancante su Zaule, compresa quella sul gasdotto, e di domandare la modifica del parere positivo sull’impianto da parte della commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) integrando le osservazioni slovene. In caso contrario, la commissione propone al governo sloveno di denunciare l’Italia alla Corte europea. Infine, al ministero per l’Economia si chiede di studiare tutte le possibilità per intervenire e modificare le direttrici per le reti transeuropee di energia in modo da eliminare da esse i terminal rigassificatori nel golfo di Trieste. Se le posizioni sostenute dalla commissione interministeriale saranno confermate dal governo sloveno – cosa peraltro molto probabile – sul terminal di Zaule si profila uno scontro durissimo, il cui esito dipenderà almeno in parte anche dai risultati delle indagini della magistratura triestina, che sta indagando sulla documentazione fornita da Gas Natural, che a giudizio degli ambientalisti di Alpe Adria Green avrebbe “truccato” i dati sull’impatto ambientale del rigassificatore per ottenere luce verde al progetto. In particolare – come hanno spiegato gli attivisti di Aag nel corso di una recente conferenza stampa a Lubiana -, nello studio sarebbe stata indicata una profondità delle acque del golfo di Trieste di parecchi metri superiore a quella reale e sarebbe stata omessa la presenza in zona di altri siti industriali, elementi che di fatto stravolgono il quadro della situazione e dell’impatto ambientale. Inoltre, i dati sull’inquinamento già esistente sui fondali del golfo non sarebbero stati inseriti nello studio sul terminal, ma solo in quello sul gasdotto.