«Minoranze, valorizzare l’autenticità»

Scritto da Christiana Babic
FIUME – L’idea europeista, un progetto che poggia sulla consapevolezza dell’importanza della caduta delle frontiere politiche e dell’unità europea, ha fatto da subito sua la necessità di garantire alle minoranze uguali diritti ed uguali opportunità, a prescindere dallo Stato di appartenenza. E in questo contesto da più parti viene indicato come modello da imitare l’Alto Adige, il Südtirol. Una realtà intessuta di diversità identitarie, linguistiche e culturali che ha saputo creare negli anni un sistema di garanzie pensate appunto per tutelare le particolarità. La quotidianità, però, alle volte stravolge le regole, altre le supera e terze ancora le modifica per individuare risposte più adatte a confrontarsi con le sfide che di giorno in giorno la società propone. Così, negli ultimi tempi, l’Alto Adige-Südtirol si è trovato al centro dell’interesse per questioni legate al rispetto dei diritti delle minoranze, in particolare del bilinguismo, in un contesto che, però, ha portato molti a porsi la domanda se fosse ancora questo il modello da seguire. Un quesito che ha spinto l’associazione Athesis di Bolzano ad organizzare lunedì un incontro dibattito intitolato: “Dai cartelli bilingui al ruolo delle minoranze in Europa: l’Alto Adige – Südtirol è ancora da imitare?”.