Trieste. La comunità slovena chiede il “Balkan”

Scritto da Silvio Maranzana
L’auspicio che la comunità slovena possa riavere l’ex Balkan bruciato dai fascisti nel 1920 è stato espresso ieri dal ministro per gli sloveni all’estero Bostjan Zeks al rettore dell’ateneo triestino Francesco Peroni. Il palazzo di via Filzi infatti è oggi proprietà dell’università e dal 1997, dopo un lungo restauro, ospita la Scuola superiore per traduttori e interpreti. Zeks è stato ieri a Trieste proprio per visitare l’edificio e per discuterne con Peroni nell’ambito di un incontro promosso dalla locale comunità slovena. «La principale richiesta – ha riferito successivamente il rettore – è stata quella di poter trasferire nell’ex Balkan la Biblioteca nazionale slovena che è oggi ospitata in alcuni locali in via San Francesco. Una richiesta però attualmente impossibile da esaudire perché la biblioteca è fornitissima, consta di ben 170 mila volumi, occuperebbe numerose stanze e la sua convivenza con la nostra Scuola di lingue è impossibile». La “restituzione” dell’ex Balkan, il cui incendio era stato definito da Mussolini «il capolavoro del fascismo triestino», era stata rivendicata già nel 1998 dal partito dell’Unione slovena, ma non aveva trovato l’assenso dell’allora giunta di centrosinistra guidata da Riccardo Illy. «Stiamo lavorando per unire la città e non per dividerla – aveva commentato l’ex segretario dei Ds Stelio Spadaro – il Balkan è un simbolo che ha sempre diviso la città».
Ora la comunità slovena oltre a mantenere nel palazzo alcuni suoi uffici in spazi che ha già ottenuto, intenderebbe portarvi appunto la Biblioteca nazionale e la sede di altre associazioni della minoranza. «Non abbiamo alcuna preclusione ideologica – ha commentato ieri Peroni – siamo pronti a lasciare il palazzo a patto logicamente che ce ne venga dato un altro di analoghi dimensioni, prestigio e ubicazione». Facile il riferimento al vicinissimo Palazzo Arrigoni, attualmente libero, che doveva diventare la sede dell’ex Kreditna Banka fallita però a trasloco già in corso. «Però costa 14 milioni – fa rilevare Peroni – comunque non è compito nostro interessarci di prezzi e alternative, noi dobbiamo semplicemente vagliare eventuali proposte». Zecks e Peroni si sono poi soffermati ieri anche sulle collaborazioni delle università slovene con quella di Trieste che sono già in atto tra Trieste e Lubiana per quanto concerne matematica e tra Trieste e Capodistria per i corsi di Biologia marina.
Fonte: «Il Piccolo», 01/12/09.