Trieste: «Magazzino 18, un’associazione per le visite»

Scritto da «Il Piccolo», 25/02/15
mercoledì 25 febbraio 2015

Dialoghi in corso fra l’Irci e «un’importante associazione turistico/culturale», nella definizione della presidente dell’Istituto regionale per la cultura istriano, fiumano, dalmata, Chiara Vigini: l’obiettivo è di raggiungere un’intesa per l’affidamento dell’organizzazione delle visite al Magazzino 18 in Porto vecchio. Visite guidate al percorso delle masserizie degli esuli istriani che, condotte dal direttore dell’Irci Piero Delbello, nei primi due mesi dell’anno sono state circa 700, con la suddivisione dei visitatori in piccoli gruppetti. Il nome della realtà associativa con cui Vigini ha preso contatto rimane al momento top secret. Il perché lo spiega la stessa presidente dell’Irci: «La “titolare” è fuori Trieste, l’ho sentita per pochi minuti. Quello che posso dire è che il Magazzino 18 rappresenta un impegno burocratico non da poco. In tutto questo – specifica – Delbello sarà sempre coinvolto, l’attore principale è lui». Vigini guarda poi al futuro nella consapevolezza che «l’indubbio interesse sulle vicende istriane suscitato da questa attività avrà certamente un’ampia ricaduta sull’imminente apertura del Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata (in via Torino, ndr) e anche di ciò non ci si può che rallegrare». Ritornando nello specifico al Magazzino 18, Vigini presenterà a breve al neo-commissario dell’Autorità portuale triestina, Zeno D’Agostino, delle «proposte per semplificare l’organizzazione delle visite» relativamente a orari, accessi, formalità, essendo il sito ubicato nel comprensorio dell’antico scalo.

In effetti, un identico tentativo l’aveva già fatto con l’ormai ex presidente dell’Apt Marina Monassi, ma «senza esito», ammette Vigini. «La lettera sarà rimasta chiusa in un cassetto…», aggiunge. E l’auspicio dell’Irci è che adesso D’Agostino, quello stesso cassetto, lo apra e dia un’occhiata alle istanze che vi sono custodite. Intanto, nei prossimi giorni Vigini riprenderà il discorso con l’associazione turistico/culturale già contattata per definire una partnership ritenuta dall’Istituto decisamente utile e che potrà permettere di «svolgere con continuità» l’attività di visita al Magazzino 18 «senza bloccare di fatto l’attività ordinaria, considerata la situazione del personale. Il problema è quello del reperimento dei fondi – prosegue Vigini -, poiché il bilancio dell’Irci consente pochi spazi di manovra: si sta cercando quindi una soluzione che non pesi finanziariamente. D’altra parte – conclude la presidente dell’Irci -, si è visto che i visitatori lasciano volentieri un obolo per i “volontari” al termine del giro, oltre a pagare senza problemi il servizio di trasporto interno al Porto, su pullmino, per quanto sia poco comodo, perché costringe a noiose attese».(m.u.)