Una «Mezzaluna d’Istria» nei «racconti ottomani» di Carracci

Scritto da Rita Masperi

Nel `400 l´invasione turca dell´Occidente interessò anche alcune colonie e territori delle repubbliche marinare di Genova e Venezia. Un capitolo, forse minore perché meno noto, dell´avanzata dell´Islam nei territori cristiani che è al centro del nuovo romanzo di Cristiano Caracci Due racconti ottomani pubblicato da SBC edizioni. Diviso in due parti: “La dolorosa perdita del Levante” e “Mezzaluna d´Istria” narra la tragedia delle colonie genovesi del Mar Nero e dell´Egeo dopo la caduta di Costantinopoli e l´invasone turca dell´Istria e del Friuli, territori delle Repubblica di Venezia, riferite con grande pathos dagli immaginari protagonisti. Nel primo dei due “racconti”, ambientato in Crimea, un notaio genovese assiste agli ultimi giorni di libertà della città di Caffa prima di far ritorno, in un tribolato e avventuroso viaggio, a Genova. Protagonisti del secondo sono, invece, i profughi istriani e friulani che cercano scampo dagli eserciti turchi e trovano precario rifugio nelle campagne. Alla loro vicenda si unisce quella di un giovane turco che si affianca a loro per raggiungere Ragusa, città alleata all´Impero ottomano. Due storie diverse ma unite dallo stesso tema, due racconti “forti” e ricchi di suggestioni.

Cristiano Caracci, avvocato libero professionista, è nato a Udine, dove vive, nel 1948. È autore di diverse pubblicazioni tra cui un compendio della storia di Ragusa (Dubrovnik) Né turchi né ebrei, ma nobili ragusei, La luce di Ragusa, romanzo ancora ambientato a Ragusa, oltre ad articoli storici e giuridici.
Cristiano Caracci, Due racconti ottomani, Ravenna, SBC edizioni, pp. 160.

Fonte: SBC edizioni, 14/11/09.