Urne croate “intasate”, 63 partiti in lizza

Scritto da Andrea Marsanich, «Il Piccolo», 16/11/11
FIUME – La Croazia sarà anche un Paese piccolo, con non più di 4 milioni e mezzo di abitanti, ma l’ “appetito elettorale” negli ambienti politici è davvero forte. Come spiegare altrimenti l’assalto alla Commissione elettorale statale che per le parlamentari del prossimo 4 dicembre si è vista consegnare entro la mezzanotte di lunedì, termine ultimo, ben 315 liste di candidatura, distribuite in 11 circoscrizioni, compresa quella dei cittadini croati residenti all’estero. Delle 315 liste, 286 sono quelle partitiche (205 schieramenti correranno da soli e le coalizioni saranno 81) e 29 le liste indipendenti. In totale a presentarsi ai nastri saranno 63 partiti. Quattro anni fa, alle ultime politiche, le liste in lizza erano state 251. In gara nella dodicesima circoscrizione, quella riservata alle minoranze nazionali, 49 candidati, tra cui il connazionale polesano Furio Radin, deputato parlamentare uscente e presidente dell’Unione italiana. Il suo sostituto è il fiumano Roberto Palisca, presidente del Comitato esecutivo della Comunità degli italiani di Fiume e vice caporedattore del quotidiano «La Voce del Popolo.» Come già avvenuto in Slovenia per Roberto Battelli, anche Radin è candidato unico della nostra Comunità nazionale e dunque ha già vinto e continuerà a rappresentare la Cni anche nel prossimo mandato quadriennale.
Una situazione anomala, sottolineata da uno dei leader storici dell’unica comunità italiana autoctona all’estero: «Ne ho preso atto e comunque la mia campagna elettorale andrà avanti come previsto e comprenderà incontri con i connazionali da tenersi nei sodalizi comunitari. Avrò una campagna pacata e potrò parlare tranquillamente con la gente dei loro problemi. Faccio gli auguri al collega Battelli che sta vivendo la stessa situazione in Slovenia. Dal Paese vicino sono arrivate prese di posizione che parlano di delegittimazione della nostra minoranza per il fatto che Battelli si presenti da solo alle politiche. Non è così e semmai la delegittimazione riguarda quei connazionali che non hanno avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni. I miei punti fondamentali? Sono quelli di sempre, eterni. Parlo della lotta per il bilinguismo, della lotta per il doppio voto, diritto che ci è stato tolto dalla Corte costituzionale croata con una sentenza politica. Cito pure la cura dei rapporti tra rimasti ed esuli e il mantenimento del seggio specifico italiano al Sabor, il parlamento croato. Pertanto invito i connazionali a votare per il seggio specifico perché così dimostreranno la loro identità italiana e contribuiranno a tutelare e mantenere questo formidabile strumento». Intanto la predetta Commissione verificherà ancora fino alla mezzanotte di oggi le liste elettorali, dopo di che potranno essere pubblicate dai media. Domani comincerà la più breve campagna elettorale, 16 giorni, nella storia della Croazia indipendente e che si concluderà il 2 dicembre.