Zagabria in allarme per Croazia-Serbia

Scritto da «Il Piccolo», 23/02/13
sabato 23 febbraio 2013
TRIESTE — Nonostante il freddo di questo periodo in Croazia cresce la febbre per quella che è già diventata la “partita del secolo”. Si tratta dell’incontro di calcio tra le nazionali di Croazia e Serbia nell’ambito delle qualificazioni ai mondiali di Brasile 2014 che si svolgerà a Zagabria alle 18. E che la partita sia particolarmente sentita lo dimostrano le file che l’altro giorno si sono formate davanti al chiosco per la prevendita dei biglietti sito davanti alla stazione ferroviaria di Zagabria. I primi tifosi si sono accampati già attorno alla mezzanotte imbottiti di cappotti e con i sacchi a pelo. la prevendita è iniziata alle 9 del mattino. Ma non è stata indolore, nel senso che, subito all’inizio dell’emissione dei primi biglietti il sistema informatico è “caduto” con il conseguente nervosismo di chi aveva passato al notte all’addiaccio per acquistare l’agognato tagliando. L’incontro, ovviamente, è a rischio per il timore di scontri, anche violenti, tra le due opposte tifoserie. Se la Croazia potrà schierare i famigerati boys della Dinamo la Serbia si presenterà con gli hooligans della Stella Rossa. E di che cosa sono capaci a Genova lo sanno molto bene. Per questo la Federazione calcistica croata, che pure in base alle regole della Fifa dovrà destinare una parte dei biglietti ai tifosi serbi, ha posto in atto una vendita che ha già riscosso le critiche del Paese. Per acquistare il tanto agognato tagliando, infatti, bisogna esibire le proprie generalità mediante l’identificazione attraverso un documento valido. Alla Federazione croata sono già giunte 60mila domande. I posti disponibili però sono 35mila, e di questi solo 24 mila saranno in prevendita. Ciascun tifoso non potrà comperarne più di 4 (questo anche per cercare di limitare il fenomeno del bagarinaggio), ma, udite udite, non potranno acquistare il biglietto i cittadini sloveni, italiani, cinesi… che abitano in Croazia. Una decisione poco “europea” alla vigilia dell’ingresso del Paese nell’Ue. Ma a Zagabria l’incontro è già stato “schedato” come avvenimento cui va assicurato il massimo margine di sicurezza. I rapporti tra Serbia e Croazia, infatti, a 20 anni dalla fine della guerra nella ex Jugoslavia non sono proprio idilliaci. E, ultimamente, la decisione del governo Milanovic di introdurre le scritte bilingui nei centri croati dove vive una cospicua minoranza, leggi Vukovar in cirillico per via dei serbi, non ha fatto che rinfocolare antichi rancori. Ad aprile in 100mila protesteranno a Zagabria. E il 22 marzo ci potrebbe essere la prova generale. (m. man.)