Zagabria, recuperati corpi risalenti alla II Guerra mondiale

Scritto da Andrea Marsanich, «Il Piccolo», 11/02/11
venerdì 11 febbraio 2011
ZAGABRIA – In soli due giorni di scavi la tragica conta di via Kustosija a Zagabria parla di nove corpi recuperati, probabilmente appartenenti a soldati del regime ustascia di Ante Pavelic, giustiziati dai partigiani nel maggio 1945. Polizia e medici legali non intendono fermarsi in quanto vi sarebbero indizi che in quest’area della capitale croata si troverebbero i resti di almeno una quindicina di persone, sepolte in diverse fosse dopo essere state uccise dai soldati di Tito. Pare dunque abbia avuto inizio la campagna annunciata dal ministro croato degli Interni, Tomislav Karamarko, e tesa a far luce sui crimini comunisti durante e dopo il secondo conflitto mondiale. Ricerche, scavi e riesumazioni si allargheranno a tutte le contee del Paese, comprese Istria, Quarnero e Dalmazia. Stando al Tribunale e alla Procura di Zagabria nelle buche di via Kustosija non sono stati rinvenuti resti di uniformi o altri contrassegni militari, per cui è difficile dire se si tratti di soldati o di civili.

Finora sono stati ascoltati diversi testimoni, ma si tratta di persone che all’epoca delle liquidazioni erano in tenera età oppure non erano nemmeno nati e che hanno appreso delle tragedie dai propri genitori. A complicare il lavoro degli inquirenti la mancanza di un registro delle persone scomparse nella seconda guerra mondiale. Ne deriva che è impossibile risalire ai discendenti e poter disporre del test del Dna. Comunque, in base alle testimonianze, si presume che nella zona di via Kustosija vi siano almeno altre sei fosse, con le ossa di soldati nemici dei partigiani jugoslavi. Intanto si susseguono le reazioni a quanto annunciato dal ministro Karamarko. Il presidente della Repubblica, Ivo Josipovic, ha detto che non c’è bisogno di alcuna campagna per scoprire i crimini commessi più di 60 anni fa e che tutte le liquidazioni, a norma di legge, devono essere trattate allo stesso modo. «Temo che le prossime iniziative – ha aggiunto il capo dello Stato – siano intese in chiave elettorale, considerato che a fine anno la Croazia andrà al voto».