Friuli V. G., quando Internet aiuta a conoscere la storia

Scritto da Fulvio Salimbeni, «Il Messaggero Veneto», 25/10/10

Chiunque si occupi d’insegnamento della storia sa che oggi uno dei problemi più sentiti è quello di riuscire a proporla in maniera tale da attirare l’attenzione degli studenti e da coinvolgerli in maniera attiva, donde l’affermarsi di orientamenti metodologici miranti a valorizzare nuove fonti e strumenti di lavoro, come il cinema, l’arte, la musica e ora pure Internet, che nel caso che ci apprestiamo a segnalare trova una feconda applicazione alla storia della nostra regione, il che depone a particolare merito dei promotori della pubblicazione, che hanno mirato a valorizzare un aspetto di solito trascurato della didattica disciplinare, quello relativo alla storia locale, che già i nuovi programmi ministeriali degli anni Ottanta per le scuole primarie e secondarie chiedevano trovasse adeguato spazio accanto a quella generale.

Ecco dunque La tua storia: come divulgare la storia locale, il dvd (con allegata guida cartacea di 32 pagine alle audioguide) curato da Guglielmo Cevolin, presidente di Historia. Gruppo Studi Storici e Sociali di Pordenone, che lo ha edito, e finanziato dalla Regione, che ne ha riconosciuto l’interesse regionale. Uno strumento, oltre tutto, che colma davvero una lacuna – perché i manuali scolastici di storia friulana e giuliana (Leicht, Paschini, Menis, Ziliotto) sono ormai datati e superati, una recente eccezione essendo la Storia della Venezia Giulia di Maria Grazia Ziberna, data alla stampe tre anni or sono dalla goriziana Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia -, riproponendo con forza la questione d’una corretta e aggiornata conoscenza della storia così complessa di un’area di frontiera come la nostra, crocevia e luogo d’incontro, e di scontro, di civiltà diverse dall’antichità ai giorni nostri.

La guida cartacea s’articola in una serie di capitoletti, che, dopo la presentazione, illustrano l’identità e il patrimonio storico artistico, come scrivere la storia regionale, il Friuli come meta turistica, i punti nodali della vicenda storica friulana – con successivi approfondimenti su Aquileia e il patriarcato, Trieste, Pordenone, Lignano, Muggia, Palmanova, Cervignano -, cui seguono l’intervista finale a Raoul Lovisoni, curatore artistico del progetto, e una spiegazione di come divulgare la storia locale, materiali che introducono nel modo migliore a un uso corretto del dvd. In questo modo il docente così come il discente possono navigare con scioltezza e sicurezza nel vasto mare della storia locale, disponendo di un’adeguata mappa che li aiuta e sorregge nel percorso.

Pensato in primo luogo per la scuola, ma rivolto anche a quanti siano interessati a conoscere la propria storia, attuando così un’operazione d’alta e corretta, tutt’altro che superficiale, divulgazione, che sfugge a ogni rischio di genericità e banalizzazione, questo nuovo strumento tiene conto delle «Annales» e della loro lezione, ovvero del rapporto – annosa questione – tra la storia locale modernamente concepita (ma meglio sarebbe definirla “localizzata” come storia che in un circoscritto e limitato contesto geografico verifica l’impatto e le ricadute della cosiddetta grande Storia e le specifiche reazioni da essa provocate) e la storia generale, che non vanno viste giustapposte, bensì complementari l’una all’altra, tra loro interagenti, tra l’altro difficile essendo tracciare un netto confine tra i due ambiti.

Eloquente in tal senso l’esempio proposto al riguardo: com’è noto, in questi mesi a Udine si sta svolgendo la bella mostra di Scherzi e Capricci del Tiepolo, artista a lungo e fruttuosamente attivo nel capoluogo friulano al servizio sia della locale aristocrazia sia dei patriarchi, lasciando testimonianze d’indiscusso valore, che certo sono parte integrante della storia culturale e civile cittadina, ma nel contempo rientrano nel ben più ampio panorama artistico europeo. Del resto, Vania Gransinigh, conservatrice dei Civici Musei di storia e arte udinesi, cui si devono l’ottima organizzazione della mostra e la cura del valido catalogo, ha opportunamente fatto rilevare che pure le spesso enigmatiche opere esposte al castello, di là dal loro valore estetico, proiettano l’autore nel dibattito settecentesco dei Lumi sulla superstizione, la magia, l’esoterismo, il che è tutto meno che storia “locale.”

Che un dvd che si presenta come semplice strumento divulgativo abbia saputo proporre e affrontare con intelligenza così rilevanti temi storiografici e questioni di metodo, è – fuori di ogni dubbio – il miglior riconoscimento che gli si possa rendere.