Elevati i mezzi dall’Umaghese ma non c’è un tornaconto

Scritto da Franco Sodomaco

Agricoltura e Pesca: Umago dà molto al Fondo per lo sviluppo rurale della Regione Istriana, in base al concetto della solidarietà, grazie al quale le città della costa dovrebbero aiutare i comuni dell’interno, ma in cambio riceve poco. Questa la convinzione del Consiglio cittadino, che nel corso della seduta di lunedì sera ha vagliato il rapporto sul lavoro svolto dal Fondo regionale, presentato e commentato da Mladen Milohani?. La Città di Umago provvede annualmente allo stanziamento di mezzi per l’agricoltura, che dovrebbero raggiungere gli agricoltori sotto forma di crediti agevolati, da questo stesso fondo. Lo stanziamento è iniziato ancora nel 1995, e fino ad oggi è stata accantonata la cifra di 466.697 kune. Gli altri enti che finanziano il Fondo sono la Regione Istriana, il Ministero per l’Agricoltura, la Pesca e lo Sviluppo rurale, i Comuni e le Città dell’Istria. L’importo totale dei mezzi versati fino al 2008 è stato di 91 milioni di kune. Di questi, 1,7 milioni sono stati assegnati agli agricoltori umaghesi. Come evidenziato da Milohani?, molti agricoltori, alla scadenza degli obblighi, non riescono a restituire i crediti, che hanno un tasso di interesse del 4 per cento. Per questa ragione, in ben 40 casi si è resa necessaria la restituizione coatta, attraverso pignoramenti e denunce. Cosa che viene fatta attraverso la società legale “Hrvatin” di Rovigno.

Attraverso il pagamento coatto sono stati incamerati 4.000.0000 di kune, di cui 480mila a titolo di spese giudiziarie. Fino al 2008, il Fondo ha distribuito crediti per 91.791.000 kune, assegnando – come sottolineato dai consiglieri – solo le briciole alla Citta di Umago. Nel 2008 la struttura dei crediti e stata la seguente: agli impianti produttivi per l’industria agro- alimentare, 4.976.000 kune, per le macchine agricole, 6,483.000 kune: il resto, in importi minori, è stato speso per la costruzione di serre (850.000 kune), la pesca (655.000) ed altro. Insomma, con la formula della solidarietà, Umago, ritenuta una città “ricca”, ha ricevuto pochissimo dal Fondo: 1,7 milioni dei 91 milioni di crediti in totale. Non è stato così per le altre autonomie locali. Verteneglio, per esempio, che ha versato nel Fondo 157.000 kune, ha ricevuto 2,6 milioni; Buie, con un versamento di 420.000 kune, ha goduto di una somma pari a 4,6 milioni.

«Siamo l’appendice della penisola»

«Umago è l’appendice dell’Istria», ha specificato il socialdemocratico Marijan U?kar. «Chi è più vicino al fuoco si scalda meglio» ha incalzato Marino Kocijan?i? del Partito dei pensionati, riferendosi a chi è vicino alla DDI. Fortuna vuole che Umago espleti da anni una politica favorevole all’agricoltura e all’imprenditoria, avendo una propria linea di crediti agevolati. Come spiegato dall’assessore alle finanze Gabriela Žic Turkovi?, quelli che preferiscono la linea dei crediti della Città a quella della Regione sono in tanti, e per questa ragione le richieste fatte al Fondo sono sempre poche. Mladen Milohani? ha aggiunto che dopo tanti anni dalla sua fondazione, il Fondo non può essere un’incognita per gli agricoltori ed i pescatori, e che ben poche richieste sono state respinte. «Il Fondo opera sul principio della solidarietà ed è dovere morale delle Città che dispongono di più denaro, grazie al turismo, di aiutare chi sta peggio, nell’Istria interna, anche per garantire nuovi posti di lavoro e la sopravvivenza di molte famiglie rurali».

Il miraggio della tanto sognata piscina

«Siamo una città di mare, ma non abbiamo sviluppato nessun sport acquatico – così Dubravko Grgi?, vicepresidente del Consiglio cittadino, rappresentante di Ladonja – e credo sia giunto il momento di pensare alla costruzione di una piscina, per non chiedere sempre favori all’“Istraturist”». L’impianto potrebbe servire anche per l’idroterapia dei bambini e per la squadra di pallanuoto in fase di formazione. Stando sindaco di Umago, Vili Bassanese, visto che siamo in piena recessione, questo della piscina è un miraggio. Intanto si parla di costituire ufficialmente la squadra di pallanuoto, che dovrebbe allenarsi, almeno durante i mesi caldi, sulla spiaggia di Villa Rita a Punta. Quella della piscina è un’idea presente da anni qui ad Umago, ma che finora è stata sempre accantonata, perchè c’erano sempre altre priorità: il palazzetto dello sport, l’Università popolare, Piazza della Libertà, Piazza Venezia e la vecchia cisterna dietro al campanile. Per tutti questi investimenti la Città era ricorsa a dei crediti bancari presso la “IKB” di Umago, e ancora oggi deve restituire 19,5 milioni di kune. Ora, per la piscina, non ci sono soldi, ma sicuramente si tratta di un impianto che verrà costruito appena il bilancio lo permetterà. Il documento approvato l’altra sera sancisce le fondamenta sulla quali poggia la municipalità, che a differenza di qualche mese fa non dispone più di un esecutivo, con il sindaco, investito da maggiori poteri. Il ruolo delle minoranze etniche e nazionali è definito in una serie di articoli dello Statuto (dal diciannovesimo al trentasettesimo), articoli che, come contestato e precisato da Antonella Degrassi e Daniele Fattor, non considerano, come invece dovrebbero, il ruolo di “autoctonia” della componente italiana. Definito invece il ruolo del Consiglio della minoranza e della Commissione per la tutela della minoranza, degli asili, delle scuole e delle Comunità degli Italiani. Nel complesso, un documento che riconosce, nell’articolo 27, i rappresentanti ufficiali degli italiani del comprensorio e garantisce un buon grado di bilinguismo, parlato e scritto.

Fonte: «La Voce del Popolo», 19/08/09.