Il simbolo di Lussino passa in mani russe

Scritto da Andrea Marsanich

Il simbolo di Lussino passa in mani russe. Villa Carolina, la mitica costruzione asburgica situata nell’incantevole baia di Cigale, è stata acquistata da un magnate russo del petrolio, che per avere quello che più di 100 anni fa era il «buen retiro» dell’imperatore Francesco Giuseppe, ha scucito 12 milioni di euro. La notizia non è ancora ufficiale in quanto alla buona riuscita dell’operazione mancano solo i dettagli, ma ormai tutto è stato già concordato, con gli eredi del defunto industriale trevigiano Giorgio Panto (aveva acquistato la bellissima villa nel 2003 dall’impresa alberghiera locale Jadranka) che hanno deciso di vendere il prezioso, storico immobile ad un ricco imprenditore russo, il cui nome per il momento resta sconosciuto.
Sembra che il neoproprietario sia rimasto abbagliato da Villa Carolina, già villa Carola, sin dal primo momento che l’ha vista, decidendo di avere per sé questo stupendo angolo mediterraneo dopo averne visitato gli interni. Di ciò va sicuramente reso merito a Panto, origini chersine, che aveva optato per l’acquisto dopo l’entusiasmo esternato da sua moglie nei confronti della costruzione durante una vacanza a Lussino. Dopo l’operazione di compravendita avvenuta sei anni fa, con Panto che aveva versato un milione di euro alla Jadranka, l’imprenditore aveva ordinato nel 2005 una capillare opera di restauro, sia delle facciate che degli interni, spendendo un’imprecisata ma sicuramente notevole somma di denaro, superiore al citato milione di euro. I risultati sono stati eccezionali, con la villa che ha recuperato il suo antico splendore.

Purtroppo un anno dopo, il 26 novembre 2006, pochi mesi dopo il restauro, Panto morirà in circostanze tragiche, alla guida del suo elicottero andato ad inabissarsi nella Laguna di Venezia, nelle vicinanze dell’isolotto di Crevan, di sua proprietà. L’industriale del legno, 65 anni, fondatore del partito Progetto NordEst, proprietario di tv, non riuscirà mai a godere il suo gioiello lussignano, di cui andava giustamente orgoglioso. Appare evidente come neanche i suoi famigliari, toccati dalla tragica morte, abbiano voluto mantenere la titolarità di una costruzione, fatta resuscitare – è il caso di dirlo – con passione, amore e parecchio denaro. Il restauro non ha riguardato solo l’immobile, ma anche il suo circondario, con il parco tornato ad essere in gran forma e con l’aspetto che aveva una volta, dotato di oleandri, palme e agavi. Questa meraviglia rosa (il colore degli esterni), che riesce ad ammaliare per la sua avvenenza, suscitando l’ammirazione di coloro che amano passeggiare per Cigale, è ora di proprietà dei cosiddetti nuovi ricchi d’Europa, i businessman russi, pronti a spendere e anche a spandere se capita loro l’occasione.

Lo sconosciuto petroliere ha voluto così rendere ancora più russa Cigale, poiché nelle vicinanze di villa Carolina si trova la gigantesca villa Saborka, rilevata un paio d’anni fa da un russo che l’aveva acquistata da un croato. E dire che fino a non tanto tempo fa, villa Carolina sembrava avere perduto irrimediabilmente il suo fascino di abitazione nobile. Ai tempi della Jugoslavia, fu usata per ospitare i lavoratori stagionali della Jadranka (cuochi, camerieri, donne di pulizia), mentre per buon parte degli anni 90 venne adibita a rifugio temporaneo degli sfollati croati, di gente che fuggiva dalle aree di guerra nel Paese. Progettata nel 1898 dall’architetto viennese K. Von Wiedenfeld, la villa sarebbe stata l’alcova dell’imperatore Francesco Giuseppe e della sua amante, la bellissima attrice del viennese Burghtheatre, Katarina von Schratt.

Fonte: «Il Piccolo», 31/08/09.