La nostalgia di Tito esplode a Fasana

Scritto da «Il Piccolo», 18/05/14
domenica 18 maggio 2014

POLA – Gli anni passano ma il mito di Josip Broz Tito non sembra tramontare. Almeno per i nostalgici del Maresciallo che, a 34 dalla sua morte, continuano a raccogliere numerosi estimatori. Anzi, la nostalgia verso la figura di Tito cresce perché «quando comandava lui – stando almeno agli estimatori del defunto presidente dell’ex Jugoslavia – si viveva in maggior tranquillità e sicurezza sociale, mentre la criminalità economica e la corruzione non abitavano da queste parti». Succede anche in Istria.

E così, per non dimenticare il Maresciallo, ogni anno di questi tempi vengono organizzate le “Giornate di Tito” a Fasana, nella località dove a volte si fermava a parlare con la gente del luogo, prima di imbarcarsi per Brioni. L’evento è iniziato venerdi sera con l’inaugurazione di due mostre: “Tito sui francobolli”, curata da Giancarlo Moscarda, noto esponente della locale Comunità italiana e “Ricordi 33”, curata invece dal collezionista Velimir Dragas. Quest’ultima in particolare espone oggetti curiosi, interessanti e di grande valore storico, capaci di di far tornare indietro il tempo di numerosi decenni.

Tra i pezzi più originali l’orologio d’oro Marvin con tanto di firma, che Tito aveva regalato al suo giardiniere al momento di andare in pensione, poi uno dei dodici bossoli di proiettile di cannone fatti sparare nel 1980 a Belgrado durante i suoi funerali. Ma anche il pugnale aprilettere regalato a Jozo Dragas, delegato della finalissima di Coppa Maresciallo Tito di calcio fra Rijeka e Partizan giocata nel 1979. Accanto ai cimeli, inoltre, vengono proiettati i servizi audio originali sui soggiorni di Tito a Brioni tra il 1960 e il 1970 che la Tanjug (l’agenzia di stampa jugoslava) aveva diramato a tutte le agenzie del mondo. E poi tantissime fotografie di Tito con i suoi ospiti a Brioni come Fidel Castro, Haile Selassie, Gamal Abdel Naser, Indira Gandhi e numerosi potenti del mondo. L’inaugurazione della mostra, introdotta da Martin Matosevic presidente dell’Unione delle società Tito in Istria e dal “titologo” Mirko Urosevic, è stata seguita da folto pubblico. Non sono mancati riferimenti all’attualità e paralellismi.

Ad esempio è intervenuto lo stesso autore Velimir Dragas sostenendo che il cambiamento del nome delle isole da Brioni in Brijuni (imposto dallo scomparso presidente Tudjman) ha arrecato un notevole danno all’immagine turistica dell’arcipelago. Le due esposizioni si possono visitare ancora oggi, giornata di chiusura, mentre ieri si è svolto il consueto “comizio del popolo” con fagiolata finale. E non finisce qui: tra pochi giorni un’altra rievocazione del Maresciallo a Umago con la partenza, alla volta di Belgrado, della famosa “Staffetta della gioventù” per fare gli auguri di buon compleanno al “compagno Tito”.