La Russia regala alla Serbia 30 T-72 con corazza reattiva

Entro la fine del prossimo anno la Serbia riceverà dalla Russia dei carri armati T-72 ammodernati. Ricordiamo che questi armamenti sono un aggiunta al lotto di Mig-29 già pianificato. Alla fine di dicembre 2016 l’allora capo del governo della Serbia, Aleksandr Vucic (attuale presidente della Serbia), al termine di un incontro con il Ministro della difesa russo Sergey Shoygu, aveva comunicato che la Russia nell’ambito dell’aiuto militare tecnologico alla Serbia avrebbe consegnato alla sue forze armate sei Mig-29, 30 carri armati T-72C e 30 BRDM-2.

Le forze armate serbe non solo riceveranno 30 carri armati in più ma, per la prima volta, avranno accesso alla tecnologia della corazza reattiva in grado di difendere i carri dalle munizioni anticarro ad alto potenziale. Secondo l’esperto di armamenti, giornalista dell’agenzia Fonet, Adovr Lukac, nei balcani i carri armati svolgono un ruolo fondamentale nella difesa dei governi. Lukac ha ricordato a Sputnik che nel 1999 i carristi serbi sorpresero la NATO con le loro capacità: “Il primo shock per l’Alleanza Atlantica durante i bombardamenti fu il fatto che tutti i carri armati, l’intera brigata corazzata 252 di Kraljevo fu schierata in Kosovo inaspettatamente in un momento di dominio aereo totale dei cieli da parte del nemico. Poi vidi come le nostre forze armate lasciarono il Kosovo (in seguito alla firma dell’accordo di Kumanovsky il 9 giugno 1999). I giornalisti occidentali erano scioccati perché credevano alle informazioni dello Stato maggiore della NATO e pensavano che l’Alleanza avesse distrutto tutte le forze di terra Jugoslave. In seguito videro le infinite colonne di carri armati e blindati jugoslavi”. L’interlocutore di Sputnik osserva che gli USA usarono gli aerei Fairchild-Republic A-10 Thunderbolt II, definiti “assassini di carri armati”, ma riuscirono a distruggere solo 13 carri jugoslavi.

Da allora sono passati 18 anni. La Jugoslavia è scomparsa nel 2003 e nel 2006 si sono separate Serbia e Montenegro. L’esercito della Serbia ha attraversato un processo di riorganizzazione e si è liberata dei vecchi carri sovietici T-55 e adesso è dotata di 220 carri M-84, un aggiornamento del T-72m, e con diversi T-72M di riserva. “Nelle condizioni attuali 30 T-72 russi ci fanno molto comodo, a maggior ragione se dotati di corazze reattive. Aiuterà i nostri specialisti a miglioare ulteriormente gli M-84 jugoslavi” dichiara Lukac. Lo specialista spiega: i missili e granate anticarro sono progettati per penetrare la blindatura dei carri e generando un altissima temperatura uccidono l’equipaggio del carro armato. La corazza reattiva annulla l’effetto delle munizioni anticarro facendole esplodere prima che raggiungano la blindatura. Lukac scherzando ha dichiarato che il primo modello di corazza reattiva è stato ideato da carristi dell’esercito della Repubblica Serba di Krajina (repubblica autoproclamata e non riconosciuta all’inizio degli anni ’90) i quali usavano come protezione i nastri trasportatori di gomma delle miniere di carbone. Questo metodo economico contribuiva significativamente a ridurre la penetrazione dei proiettili anticarro nelle corazze. Oggi si usano chiaramente altre tecnologie, in particolare piccoli contenitori caricati con esplosivo. Inoltre i carri russi sono dotati di sistemi di difesa attiva Shtora, un sistema di protezione elettro-ottica, e anche del complesso di corazza reattiva Arena. “I nostri carristi non dovranno imparare a pilotare i T-72 visto che gli M-84 Jugoslavi sono realizzati su licenza dei sovietici T-72M1. Inoltre i carristi serbi hanno già avuto a che fare con tale macchina al biathlon dei carri armati che si tiene a Mosca ogni anno. Infine gli specialisti dell’Istituto Mihajlo Pupin hanno realizzato degli speciali simulatori computerizzati per addestrare i carristi” ha detto Lukac. Adesso il problema fondamentale che si pone davanti alla Serbia è dove dislocare i propri mezzi militari. La NATO durante l’aggressione del 1999 ha distrutto la maggior parte degli hangar. Una parte di essi è stata ricostruita, ma non è abbastanza e spesso i carri armati serbi si trovano sotto le intemperie e questo sarebbe un problema specialmente per i carri russi che dotati di sistemi di elettronica moderna.

Sputnik News, 5 dicembre 2017