L’Unione Italiana non ha mai funzionato così bene

Scritto da Ilaria Rocchi, «La Voce del Popolo», 27/03/14
giovedì 27 marzo 2014

La vicenda EDIT strumentalizzata a fini politici, le critiche dell’opposizione alle modifiche dello Statuto UI semplicemente “incomprensibili e le motivazioni risibili”, i bilanci consuntivi dell’Unione Italiana “assolutamente regolari e legali”, l’UI e i suoi organi funzionano e operano bene. Anzi, forse non hanno mai operato così bene, considerato che in tre anni è stato raddoppiato il patrimonio dell’UI a Fiume e triplicato il valore dei suoi beni immobili, sono stati creati posti di lavoro per i giovani, con un’attenzione particolare alle pari opportunità. “Di che cosa stiamo parlando allora? Non è necessario rispondere con parole a delle accuse pretestuose. Parlano per noi i fatti concreti, tangibili. Evidentemente c’è tanta invidia e si stanno utlizzando affermazioni improprie a fini di campagna elettorale”.

Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana ribatte con serenità e con tutta una serie di dati alla mano – non ultima l’inaugurazione dell’asilo di San Lorenzo Babici il prossimo 4 aprile –, alle pesanti critiche mosse di recente a lui, al presidente Furio Radin e a quello dell’Assemblea, Floriana Bassanese Radin, dal gruppo d’opinione Unione per la Comunità. L’intenzione era squalificare? “Noi non siamo impermeabili alle critiche purche’ vengano fatte su cose concrete e con argomenti”, manda a dire Tremul, che ieri ha affrontato i mass media nella sede dell’Unione Italiana a Capodistria, insieme con la presidente dell’Assemblea, Floriana Bassanese Radin, più che altro per segnalare alcune inesattezze e una certa qual forma di accanimento contro certe persone, l’immagine negativa che si cerca di gettare sull’operato della struttura UI. Come interpretare se non come un tentativo di discreditare e squalificare l’UI il fatto che sul tavolo del Comitato di Coordinamento per le attività istituzionali della Comunità nazionale italiana in Croazia e Slovenia si sia trovato il materiale della conferenza stampa indetta il giorno prima dall’opposizione? “Tempistica non casuale – afferma Tremul.–

Qual era l’intenzione? È una domanda legittima che mi pongo. E non mi si venga dire che l’obiettivo era ‘informare’. In quel comunicato si fa poi riferimento a due fantomatiche riunioni dell’Assemblea UI – prosegue il presidente della GE, segnalando alcune delle inesattezze riportate dal Gruppo che lo ha emesso –. Una si sarebbe tenuta il 18 dicembre 2013, mentre è vero che si è svolta il giorno 19 gennaio 2014. L’altra invece si sarebbe svolta il 27 gennaio di quest’anno, mentre la data esatta è il 12 febbraio”. Critiche pretestuose e strumentali Sull’assenza di un’adeguata rappresentanza dell’opposizione negli organismi UI, cosa imputatagli da quest’ultima, Tremul qui ha un’idea ben precisa: “Il Gruppo di opposizione ha scientemente compiuto la scelta di non collaborare in seno all’Assemblea UI. Lo ha dimostrato chiaramente il loro atteggiamento in quasi quattro anni di mandato. Lo ha fatto per poter continuamente lamentare il loro mancato coinvolgimento e avere mani libere nel criticare aspramente il nostro operato e cercare di negare l’evidenza dei notevoli successi ottenuti”. E i successi, o risultati se vogliamo, non sono proprio “noccioline”. “L’UI e i suoi organi, penso all’Assemblea, alla Giunta esecutiva, all’Amministrazione e via di seguito, funzionano e operano bene, anzi mai hanno operato così bene, in particolare i Servizi amministrativi, che sono diventati ‘friendly’, molto più efficienti e disponibili, così come ci eravamo prefissi che diventassero. Certo, non ci sono limiti alla perfezione, ma ritengo che molto sia stato fatto, anzi abbiamo realizzato tutto ciò che avevamo inserito nei nostri programmi”. E cita la gestione della Legge 19/91, che ha consentito di inviare a Roma contratti e atti, tutti predisposti dopo aver fatto nella stragrande maggioranza dei casi gare pubbliche, per oltre 14,5 milioni di euro in meno di quattro anni, incamerando nel medesimo periodo 13 milioni di euro. Successi tangibili che parlano da sé Questa gestione ha poi consentito, attraverso un uso accorto delle spese di gestione dell’UI in favore delle nostre istituzioni, di anticipare risorse rilevanti alle Comunità degli Italiani, permettendo a queste di svolgere regolarmente le proprie attività. Imputare poi a Radin – Tremul la causa della diminuzione dei finanziamenti alla CNI significa ritenerli responsabili della crisi finanziaria mondiale, il che è semplicemente ridicolo!”, sbotta Tremul. Sui Bilanci consuntivi dell’UI a Fiume e Capodistria, ripete quanto detto in precedenza: massima trasparenza e rispetto delle norme.

“Molteplici sono i controlli amministrativi e finanziari a cui l’UI è sottoposta dal revisore del Conti del ministero degli Esteri italiano, da parte di organi di controllo sloveni, croati, della Regione Istriana… Mai nessun appunto. Le presunte irregolarità non sono che frutto di invidia, che è uno dei mali peggiori dell’umanità. Vogliamo sottoporre a revisione i bilanci di tutte le istituzioni CNI? Benissimo, noi non abbiamo nulla in contrario, né motivo di temerla. Io sono sereno, ciò che sto dicendo è vero e non confutabile”, manda a dire Tremul. Il presidente della GE ha detto ieri che da parte del consigliere Astrid Del Ben è pervenuta una serie di richieste di documenti, e informazioni su contratti, stipendi ed emolumenti vari riguardanti l’Ufficio UI di Capodistria. “Io ho fatto la mia dichiarazione sul mio stato patrimoniale a Lubiana e così i dipendenti che lavorano sui progetti europei, per cui questi dati sono pubblici. A parte che ci sono delle leggi sulla privacy che andrebbero rispettate, mi chiedo quali sono i soggetti di cui vogliamo rendere pubblici i dati? Allora andiamo a comprendere tutti, i vertici dell’UI, i presidenti delle CI, delle CAN, i presidi delle scuole, le società che fanno le gare e guadagnano grazie ai progetti dell’UI… Altrimenti diventa una questione personale!”, rileva Tremul. Operare in sinergia, non dividere Nel corso dell’incontro stampa i due esponenti UI non tralasciano la questione Unione Capodistria.

“La sua costituzione si era resa necessaria per volontà della Repubblica di Slovenia, per consentire alla nostra associazione di operare indisturbatamente anche sul territorio sloveno al fine di mantenere l’unitarietà della CNI”. E sulle modalità di approvazione del Consuntivo dell’UI capodistriana, altra osservazione mossa dall’opposizione, per Tremul è tutto a norma. “Lo Statuto parla di approvazione in seduta congiunta di Assemblea UI e Consulta dell’UI di Capodistria, non fa cenno a numeri, al conto di voti. Come tutte le altre cose, si tratta di un’interpretazione errata e funzionale – così risponde Tremul alle denunce del consigliere Del Ben – e di non volere una presenza organica dell’UI in Slovenia, di un’UI che sia un soggetto forte e propositivo della CNI in Slovenia, si vogliono divisioni, invece abbiamo bisogno di operare in sinergia, ciascuno nell’ambito delle proprie prerogative, con l’obiettivo comune della crescita della CNI”.