Presentati Atti 52 e Quaderni 34 del Centro di Ricerche Storiche

Il Centro di ricerche storiche di Rovigno in collaborazione con l’Unione Italiana e l’Università popolare di Trieste, ha presentato nella sala conferenze dedicata al ricordo dell’illustre storico rovignese Bernardo Benussi presso il CRS, la 52.esima edizione degli “Atti” e il 34.esimo volume dei “Quaderni”.

Il direttore del CRS, Raul Marseti?, nel suo indirizzo di saluto alle autorità presenti in sala – tra cui la vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, il vicesindaco in quota CNI della Città di Rovigno, David Modrušan, il vicesindaco in quota CNI della Città di Pola, Bruno Cergnul, il presidente del Consiglio della minoranza della Regione istriana, Ennio Forlani, il segretario generale dell’Università popolare di Trieste, Fabrizio Somma e la presidente della locale Comunità degli Italiani, Viviana Benussi – ha espresso un caloroso augurio di benvenuto, sottolineando il fatto che il CRS è da ormai 55 anni il fiore dell’occhiello tra le istituzioni della CNI in senso lato che svolge un ruolo importante per la salvaguardia della nostra cultura, della storia, della lingua e dell’identità.
“Il collettivo del CRS, esprime la vicinanza alla famiglia e al presidente onorario dell’Unione Italiana e già direttore del CRS, Giovanni Radossi, per l’improvvisa perdita subìta qualche giorno fa. Un abbraccio all’intera famiglia in questo triste momento pieno di dolore”, ha detto Marseti?.

Un’attività che dura da 55 anni
La vicepresidente della Regione istriana, Jessica Acquavita, ha espresso le sue più vive congratulazioni al lavoro che il CRS svolge con costanza e grande dedizione, mentre il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, ha colto l’occasione per congratularsi con tutti i ricercatori e gli storici che operano in seno al CRS, istituzione fondata dall’UI con la quale vanta un rapporto a dir poco familiare.
Fabrizio Somma ha voluto ribadire la straordinaria e longeva produzione del Centro storico di Rovigno, unica nel suo genere in un ampio territorio.
Maurizio Tremul, presidente dell’UI, impossibilitato a partecipare alla presentazione dei volumi, ha voluto congratularsi con il valido lavoro scientifico che il CRS svolge da ormai 55 anni, attraverso una calorosa lettera letta da Matija Drandi?, che è stato il moderatore della serata.
È stato ricordato che l’istituto vuole essere un punto di riferimento per la tutela dell’identità nazionale italiana della popolazione di quest’area e negli oltre cinque decenni di attività è stato creato un patrimonio culturale scientifico unico e inestimabile che necessita in quanto tale di una particolare tutela e valorizzazione.

Una testimonianza del passato
A illustrare i contenuti delle due opere sono stati i redattori delle rispettive opere pubblicate, il prof. Rino Cigui e, mentre il direttore del CRS, Raul Marseti? ha colto l’occasione per annunciare le prossime pubblicazioni del CRS ora in fase di stampa, della 34.esima edizione dei “Quaderni” e dei nuovi libri della collana “Etnia” che verranno presentati prossimamente al pubblico.
A illustrare i contenuti degli “Atti” è stato Rino Cigui, direttore editoriale del volume. “Gli “Atti” sono un appuntamento storiografico che si ripete da più di mezzo secolo, diventato un punto di riferimento per chiunque voglia approssimarsi alla complessa storia istriana, oltre a essere una testimonianza della grande vivacità delle iniziative promosse dalla nostra Istituzione”, ha detto Cigui.

Autori e contributi
La 52.esima edizione degli “Atti” si presenta ai lettori in dieci contributi suddivisi in sei saggi, quattro note e documenti storici, proponendo una varietà di tematiche che spaziano da quelle storico-geografiche, sanitarie, linguistico-pedagogiche e religiose, tutte suffragate da fonti e testimonianze orali e materiali, che, col mutare dei tempi rischiano di scomparire.
Tra gli autori dei saggi si annoverano i seguenti ricercatori, collaboratori e storici: Matija Drandi?, con il saggio d’apertura “La popolazione di Rovigno nel primo quarantennio del XVII secolo”, Rino Cigui con il saggio di storia sanitaria “Una malattia spaventosa alla quale l’uomo è soggetto e che infetta i suoi organi genitali. La sifilide e le malattie veneree in Istria nei secoli XVI-XX”, Davide Mastrovito propone uno studio intitolato “Il terrazzamento istriano e delle isole di Cherso e Lussino negli operati d’estimo del Catasto Franceschino”, mentre Aleksandro Burra si sofferma su “L’opera di Vincenzo Bernardino de Castro con particolare riferimento al suo ruolo di pedagogista e fautore della scuola popolare nella seconda metà del XIX secolo”. Un nutrito corpus lessicale del dialetto istrioto di Valle viene offerto da Sandro Cergna nel contributo “Frammenti istrioti dal primo Quaderno di Giovanni Obrovaz”. A chiudere la sezione dei saggi è Michele Grison con i “Toponimi del territorio di Costabona, Puzzole e del Briz”.
La sezione delle note e dei documenti storici, si apre con il saggio di Palmiro Bonini “Gli echi delle guerre con i Turchi nelle ville del carso di Grisignana nei ‘Matrimonialia’ del vescovo di Cittanova Giacomo Filippo Tomasini” e prosegue con la seconda e l’ultima parte dello studio di Lea Leši? Pustijanac dal titolo “Il ciclo della vita nella parrocchia di Dignano nel XIX secolo: battesimi, matrimoni e morti. Del ruolo rivestito dal periodo dell’Avvento nella tradizione folclorica e liturgico-musicale dei territori istriani, quarnerini e dalmati, tratta David di Paoli Paulovich ne “L’avvento nel folclore istriano: tempo rituale del magico e di preparazione al Santo Natale”. Il volume si conclude con il contributo di Franco Stener “Tre nuove campane attendono il campanile di Ancarano”.

L’Alto Adriatico
Orietta Moscarda ha presentato il 34.esimo volume dei “Quaderni” il cui studio e la cui analisi è incentrata sulla storia dell’Alto Adriatico nei suoi controversi aspetti politici, linguistici e sociali seguendo da vicino le trasformazioni culturali che hanno caratterizzato da sempre il territorio dell’Istria e di Fiume nel secondo dopoguerra. “Le 448 pagine della 34.esima edizione dei ‘Quaderni’ rappresentano sicuramente un ragguardevole traguardo per tutti i ricercatori e collaboratori del CRS”, ha detto Orietta Moscarda, nominando gli autori che hanno contribuito alla realizzazione della rivista annuale in questione nata nel 1971. I cinque saggi sono stati scritti da Diego Han, Stefano Felcher, Ferruccio Canali, Orietta Moscarda e Matteo Giurco. Mentre le cinque note e documenti sono opere di Francesco Scabar, Daniela Biši? Martin?i?, Sergio Norbedo, Franco Stener e Marilì Cammarata. Moscarda ha ringraziato tutti gli autori per la preziosa collaborazione al 34.esimo volume dei “Quaderni”.
La serata si è conclusa con gli applausi in seguito all’interpretazione di “Vecio feral”, brano cantato da Luana Santin accompagnata alla chitarra da Eligio Bosazzi.

Roberta Ugrin
Fonte: La Voce del Popolo – 27/10/2023

Entrambi i volumi sono disponibili gratuitamente in formato PDF sul sito del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno:

Atti LII

https://crsrv.org/wp/wp-content/uploads/2023/06/Atti_52.pdf

Quaderni XXXIV

https://crsrv.org/wp/wp-content/uploads/2023/10/Quaderni-34.pdf