Due branchi di lupi di casa sul Carso

Scritto da «Il Piccolo», 30/05/11
TRIESTE – Sono una decina, suddivisi in due branchi, e in inverno amano scorrazzare nei boschi del Carso triestino, da pochissimi anni diventato una parte importante del loro habitat. E, come accade per gli orsi, anche loro sono tutti sloveni o croati, ma hanno imparato a conoscere e apprezzare la Val Rosandra. Sono i lupi targati Fvg, mammiferi scomparsi da decenni dalla nostra regione, che hanno fatto improvvisamente capolino di nuovo cinque anni fa sull’Altipiano triestino. A spiegarlo è Stefano Filacorda, ricercatore dell’Università di Udine: «Per quanto ne sappiamo, i lupi in Friuli Venezia Giulia popolano da qualche anno solo il Carso triestino, in inverno. In Friuli, nonostante alcuni avvistamenti, non ci sono invece tracce concrete della loro presenza, anche se una recente vicenda ci fa supporre la loro esistenza anche in Friuli, non in branchi, ma come singoli. Alcuni mesi fa, infatti, un lupo è stato trovato morto, investito dal treno, lungo la valle dell’Isonzo, vicino a Tolmino. È un segnale importante».
I branchi ci sono invece, come si diceva, sull’Altipiano triestino. Sono due, composti rispettivamente da circa cinque esemplari. Una delle due “famiglie” è “triestino-quarnerina” e frequenta l’area compresa tra il capoluogo regionale e Fiume; l’altra spazia invece più a Est, tra il Carso e la zona più interna del monte Nevoso. «A loro – spiega Filacorda – si aggiungono poi degli ibridi: animali nati da incroci tra cani e lupi, che spesso cacciano assieme ai cani selvatici. Gli ibridi tendono a essere più aggressivi dei lupi nei confronti degli animali domestici. Gli attacchi ai greggi di pecore avvenuti un paio di anni fa a Basovizza, infatti, sono molto probabilmente opera loro».
Ma perché questi pelosi quattrozampe sono ritornati in Friuli Venezia Giulia? «Perché le popolazioni slovene e croate stanno vivendo un periodo di forte espansione e qualcuno di loro ha cercato nuove strade e zone da popolare – aggiunge il ricercatore -. Entrano in Italia passando per la Val Rosandra. Una delle ultime testimonianze ci è stata fornita da Brin, un lupo di tre anni catturato sul monte Taiano nell’aprile 2010 e subito dotato di radiocollare satellitare. Purtroppo Brin è stato ucciso, sempre nella zona del Taiano, in ottobre perché aggrediva delle pecore. Ma il radiocollare ci ha permesso di capire che, tra aprile e ottobre, il suo branco giungeva fino al confine con l’Italia ed entrava sul Carso triestino. Un team di ricercatori del nostro ateneo sta comunque monitorando la presenza del lupo sul Carso triestino attraverso la tecnica del wolfhowling e sta sperimentando nuovi metodi di dissuasione per evitare che attacchino gli animali domestici».