Scritto da La redazione on-line
Risale alla fine di luglio la notizia, ventilata dalla stampa quotidiana, della chiusura delle sedi consolari italiane di Capodistria e Spalato. L’iniziativa, avanzata già nel passato recente a motivo dei tagli alla spesa e ora dei rapporti con la Croazia nel concerto UE., attende comunque di essere meglio commentata dalla Farnesina. L’ipotesi, nel frattempo, ha creato preoccupazione in gran parte dell’ambiente dell’associazionismo degli esuli giuliano-dalamati, persuasi da sempre dell’utilità delle rappresentanze consolari di Capodistria e Spalato a migliore tutela delle comunità italiane d’oltre confine e di una tradizionale, privilegiata intesa adriatica.