Venezia Giulia, dall’antichità ai giorni nostri percorsi interessanti negli «Atti» numero 40

Scritto da Barbara Rosi, «La Voce del popolo», 03/06/11

ROVIGNO – “Memorie”, “Fonti e documenti” e “Rassegne biobibliografiche”: sono le rubriche che compongono i due volumi di questo corposo, “giubilare”, quarantesimo numero degli «Atti» del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, che verrà presentato questa sera alle ore 18 nella sede della Comunità degli Italiani della città di Sant’Eufemia. Un percorso lunghissimo, e coinvolgente, quello che si propone in questa pubblicazione curata da Marino Budicin, che abbraccia epoche e tematiche diverse, riscoprendo vicende, aspetti e fenomeni del passato della Venezia Giulia, molti anche inediti, altri affatto particolari, comunque tutti interessanti per gli appassionati di storia e del patrimonio artistico-culturale e civile dell’Adriatico orientale.

MEMORIE
Il viaggio parte dalle “Memorie”, sezione che in oltre cinquecento pagine contiene i contributi di: Vesna Girardi Jurki?, Anelli romani con motivi mitologici e simbolici dalla necropoli antica di Burle, presso Medolino; Giuseppe Cuscito, Società civile e comunità cristiana ad Aquileia nel sec. IV; Peter Štih, Diploma di re Berengario I del 908 e il monastero femminile di Capodistria; Lavinia Beluši?, Le chiese in territorio veneto delle diocesi di Cittanova, Parenzo e Pola, 1450-1600. Aspetti e problemi tipologici; Giovanni Radossi, La confraternita dei poveri infermi di Rovigno e i suoi benefattori; Slaven Bertoša, Le tribolazioni dell’adattamento: alcuni aspetti del ripopolamento dell’Istria meridionale con gli aiducchi (1671-1676); Vania Santon, Bande armate in Istria alla fine del Settecento; Marino Budicin, Cronistoria degli interventi nel palazzo pretorio di S. Lorenzo della seconda meta del sec. XVIII: ultimi tentativi di preservazione di questa interessante struttura pubblico-istituzionale; Marta Budicin, Simon Battistella, architetto rovignese del Settecento; Rino Cigui, Epidemie e carestie nell’Ottocento istriano. Il tifo petecchiale e la fame del 1817 a Rovigno; Silvia Zanlorenzi, Sulla via verso Oriente. Nascita e sviluppo delle tottr via mare da Trieste all’Estremo Oriente, tra memorie personali e resoconti ufficiali; William Klinger, Le origini dei consigli nazionali: una prospettiva euroasiatica; Raul Marseti?, L’origine e lo sviluppo del cimitero civico di Monte Ghiro a Pola attraverso un secolo di storia (1846 – 1947); ed Egidio Ivetic, Lo sviluppo della nazionalità croata in istria tra Otto e Novecento.

FONTI E DOCUMENTI
Sono invece undici i saggi racchiusi nelle “Fonti e documenti”, anche qui mezzo migliaio di pagine, dedicate ad architettura, geografia, arte, religione, tradizioni… Gaetano Bencich si occupa del castello di San Giorgio al Quieto e del porto dei Santi Quaranta; Franco Stener offre un contributo alla conoscenza della cappella campestre di San Matteo di Schitazza; Kristian Knez affronta la problematica – con tanto di studi, ipotesi, discussioni e polemiche – sul luogo natio del pittore Vittore Carpaccio; Tullio Vorano torna ad affrontare il catastico di Albona del 1708; Ljudevit Anton Mara?i? rievoca le compilazioni cronachistiche settecentesche dei frati francescani istriani Santo Brandolini, Felice Bartoli e Pietro Trani; Drago Roksandi? illustra la figura di Lujo Matutinovi?, soldato e scrittore; Antonio Cernecca “mette a confronto” Theodor Mommsen – storico, numismatico, giurista, epigrafista e studioso tedesco – e Pietro Kandler, storico, archeologo, erudito triestino. Sono invece di Corrado Ghiraldo alcuni nuovi cenni sulle chiese esistenti o crollate nella campagna di Dignano; mentre David Di Paoli rispolvera riti e canti della stella nell’Istria veneta e nel Quarnero. Claudio Pericin invece ripercorre la “lotta per un bicchiere d’acqua netta” e il ruolo dei parroci di campagna a difesa dei villici nell’Istria tra XIX e XX secolo, e, per finire, Marino Bonifacio indaga l’origine a la storia di undici casati dell’Istria.

OMAGGIO A BERTOŠA
Chiude il numero XL degli «Atti» un omaggio al professore emerito Miroslav Bertoša, firmato da Robert Matijaši?, e in cui si evidenzia l’attività dello studioso dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola, storico ed enciclopedista, primo console della Repubblica di Croazia a Trieste. Ha insegnato e insegna presso le università di Zagabria, Pola, Fiume e Ragusa (Dubrovnik). Per la sua intensa e qualificata attività scientifica, culturale, pubblica e sociale ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Ai cenni biografici segue un’ampia bibliografia delle opere, dei saggi, dei contributi e degli articoli editi da Bertoša.