Lubiana, polemica sui due euro con il volto d’un titino

Scritto da Mauro Manzin, «Il Piccolo», 27/03/11
TRIESTE – La Banca di Slovenia ha emesso circa un milione di monete del valore di due euro con l’effige dell’eroe popolare Franc Rozman-Stane. Ma l’effige del combattente partigiano e la stella a cinque punte che lo affianca ha scatenato nel Paese una violenta disputa politica. La stella e Stane sui due euro sono stati notati dapprima dai media croati che hanno accompagnato con meraviglia l’emissione della zecca slovena. In patria la polemica è stata scatenata invece dai giovani aderenti a Nuova slovenia (NSi) partito di centrodestra all’opposizione e con nessun rappresentante in Parlamento.
«È stata usata l’effige di un uomo – si legge nel comunicato di protesta – che ha lasciato un’enorme chiazza di sangue sulla storia slovena del passato, un uomo che è stato un criminale di guerra. Questo modo di operare pone la Slovenia in cattiva luce anche all’estero». Per i giovani di NSi sulla moneta commemorativa che viene emessa una volta all’anno doveva essere piuttosto raffigurato un motivo che ricordasse il ventennale dell’indipendenza dell’ex repubblica jugoslava che cade proprio nel giugno di quest’anno. Il leader dell’opposizione ed ex premier Janez Jansa non ha dubbi: «Quella moneta altro non è se non una provocazione proprio nell’occasione del ventennale dell’indipendenza», ha detto. Il presidente dei deputati socialdemocratici Dusan Kumer invece considera le parole dei giovani di NSi come «un giudizio catastrofico che travalica ogni confine» Per Kumer Rozman-Stane è «un eroe nazionale».
Egli sostiene altresì che l’indipendenza della Slovenia non è nata nel 1991, ma fatti del genere hanno sempre un collegamento che va ricercato nel passato. Ergo anche nella guerra partigiana. Ma chi è Franc Rozman-Stane? Egli nacque il 27 marzo del 1911 a Spodnje Pirnice vicino a Lubiana, in quella che allora era la monarchia austro-ungarica. Nel 1935, dopo l’invasione italiana dell’Etiopia , Rozman cercò senza successo di unire le forze etiopiche per combattere gli invasori italiani. Partecipò alla guerra civile spagnola nelle Brigate internazionali. Nel dicembre del 1941 entrò nella resistenza partigiana jugoslava.
Nella primavera del 1942 Rozman divenne il comandante di una brigata partigiana slovena, istituita il 5 aprile 1942 a Kremenik in Bassa Carniola. Il 13 luglio 1943, fu nominato comandante del Comando Superiore dell’esercito partigiano sloveno con il grado di tenente generale. Rozman morì nel novembre del 1944 in Carniola per le conseguenze di una grave ferita ricevuta durante la prova di nuovo mortaio inviato ai partigiani dall’esercito britannico. Molti però sostengono che l’alto ufficiale titino fu ucciso da un sabotaggio operato da un gruppo di cetnici infiltrati. Il leggendario combattente partigiano (ricorreva il centenario dalla nascita) è stato anche commemorato ieri nella sua cittadina natale alla presenza di un picchetto d’onore dell’Esercito sloveno, mentre la sua figura è stata ricordata da Zora Konjajev che è stata una delle infermiere che all’epoca partecipò all’operazione chirurgica effettuata per cercare di salvare la vita al comandate ferito nello scoppio del mortaio.